Quanto costa il riscatto della laurea

Negli ultimi anni un numero crescente di lavoratori si pone una domanda importante: quanto costa il riscatto della laurea e come sfruttare questa opportunità per andare in pensione prima?

Il riscatto della laurea è una possibilità prevista dalla legge, che consente di trasformare gli anni trascorsi all’università in anni contributivi utili ai fini pensionistici. Non tutti conoscono i costi, le condizioni e le reali convenienze di questa scelta. Nell’articolo analizziamo nel dettaglio quanto si paga per riscattare il titolo di studio, chi può farlo e in che modo incide sull’età pensionabile.

Cos’è il riscatto della laurea (e quanto costa)

Il riscatto della laurea è un istituto previdenziale che consente di convertire gli anni universitari in contributi validi ai fini pensionistici. Significa che il tempo trascorso per conseguire un titolo accademico (ad esempio una laurea triennale o magistrale) può essere conteggiato nel calcolo dell’anzianità contributiva, anticipando quindi l’accesso alla pensione.

Non si tratta di un diritto automatico, infatti bisogna fare esplicita richiesta all’INPS o all’ente previdenziale di appartenenza. Poi il procedimento prevede un costo che varia in base a diversi fattori.

Ma quanto costa il riscatto della laurea? La domanda non ha una risposta unica. Il costo dipende principalmente da:

  • Tipologia di riscatto (ordinario o agevolato)
  • Reddito del richiedente
  • Anno di conseguimento del titolo
  • Numero di anni da riscattare

Nel caso del riscatto ordinario, il costo viene calcolato in base alla retribuzione attuale del richiedente e può variare da 5.000 a oltre 15.000 euro per ogni anno di studi. È più oneroso ma offre vantaggi superiori sul calcolo dell’assegno pensionistico finale (pensione retributiva o mista).

Introdotto nel 2019, il riscatto agevolato è riservato a chi ha versato contributi solo nel sistema contributivo puro (cioè dopo il l’1 gennaio 1996). In questo caso il costo è fisso e pari a 5.776 euro per ogni anno di studi (dato aggiornato annualmente dall’INPS). È una soluzione molto più accessibile per i giovani e per chi ha redditi bassi, anche se l’impatto sulla pensione può essere minore.

Quanti anni si possono riscattare

È possibile riscattare solo gli anni del corso legale di laurea, cioè quelli previsti ufficialmente per il conseguimento del titolo. Non sono ammessi:

  • Anni fuori corso
  • Interruzioni degli studi
  • Titoli non riconosciuti o non conclusi

Ad esempio, una laurea triennale permette di riscattare al massimo 3 anni, mentre una laurea magistrale può arrivare fino a 5 anni complessivi se comprensiva di triennale e biennio specialistico.

Chi può richiedere il riscatto della laurea

Può fare richiesta di riscatto chi:

  • Ha conseguito una laurea in Italia (o un titolo equipollente)
  • Non ha già quei periodi coperti da contribuzione
  • È iscritto a una forma di previdenza obbligatoria (INPS, gestione separata, casse private)
  • È in regola con i pagamenti previdenziali

La domanda si presenta all’INPS tramite servizio online oppure rivolgendosi a un patronato. Dopo l’approvazione si riceve un preventivo che si può accettare o rifiutare.

Un’altra domanda importante è questa: il riscatto della laurea permette davvero di andare in pensione prima?

Sì, il principale vantaggio del riscatto è proprio anticipare la pensione, soprattutto per chi ha iniziato a lavorare tardi. Convertendo gli anni universitari in contributi, si raggiunge prima:

  • Il requisito contributivo minimo per la pensione anticipata (attualmente 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne)
  • L’anzianità contributiva necessaria per accedere ad altre formule agevolate (come Quota 103 e Opzione Donna)

Va sottolineato però che il riscatto non incide sull’età anagrafica. Quindi, se si vuole andare in pensione anticipata occorrono sempre i requisiti previsti per legge.

È sempre conveniente riscattare la laurea?

Non in tutti i casi. Prima di decidere, perciò, è opportuno valutare alcuni fattori. Vediamoli qui di seguito.

  • Il costo effettivo in rapporto al reddito e alla carriera
  • La possibilità di detrarre fiscalmente l’importo (è possibile recuperare fino al 19%)
  • L’impatto sull’importo della pensione
  • La situazione contributiva complessiva

Per alcuni lavoratori, in particolare i giovani con carriere discontinue, il riscatto può rappresentare un ottimo investimento. Per altri, con lunghe carriere già avviate, può essere meno determinante.

Modalità di pagamento e deducibilità fiscale

Entriamo adesso nel merito dei costi da versare. Il pagamento può avvenire:

  • In un’unica soluzione
  • In rate mensili fino a 120 mesi (10 anni) senza interessi

Il costo sostenuto è interamente deducibile dal reddito imponibile IRPEF, abbattendo così l’impatto fiscale. Se il riscatto è effettuato dai genitori per un figlio fiscalmente a carico, anche in questo caso si applicano benefici fiscali.

Come abbiamo visto, riscattare la laurea è un’opportunità concreta. Capire quanto costa il riscatto della laurea è fondamentale per pianificare il proprio futuro previdenziale. Si tratta di una scelta che può anticipare l’ingresso in pensione e migliorare l’importo dell’assegno mensile ma che richiede un’attenta valutazione costi-benefici.

Prima di intraprendere l’iter è consigliabile stimare il risparmio in anni e il ritorno economico sull’investimento. Se gestito con consapevolezza, il riscatto della laurea può essere un valido strumento per costruire una pensione più vicina e più solida.

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